chi sono
Mi chiamo Federico Gotsch e mi sono formato come sinologo presso l’Università di Torino, dove mi sono laureato con lode in Lingue e Letterature Straniere Moderne, specializzandomi in cinese e hindī.
Ho lavorato per qualche anno come interprete italiano-cinese e inglese-cinese, ma ho capito che non era la strada adatta a me. Tuttavia, compiere degli sbagli mi ha permesso di mettere a fuoco con maggior chiarezza chi fossi e cosa volessi davvero fare nella vita; mi ha soprattutto permesso di capire quale fosse il mio desiderio profondo, sepolto dentro di me sotto molto strati di “si deve” e “non si deve”.
Sono approdato all’insegnamento perché è una professione che allo stesso tempo mi permette di aiutare chi ha bisogno di imparare e al contempo mi consente di studiare io stesso per restare sempre aggiornato.
Ma come spesso capita, la vita mi ha messo di fronte a ulteriori scelte e nel 2011 mi ha messo sulla strada del feng shui. Ma partiamo dall’inizio…
Come sono arrivato al Feng Shui
Durante i miei studi universitari, mentre mi trovavo a Parigi per un breve viaggio, mi recai alla biblioteca Le Phénix: un paradiso per studiosi di materie legate all’Estremo Oriente, ricco di documenti all’epoca poco facilmente reperibili. Era il 1996.
Tra gli scaffali incurvati sotto il peso delle carte, mi cadde lo sguardo su un testo: Traité Pratique du Feng-Shui di Guy-Charles Ravier.
Feng shui… cos’era? Non ne avevo mai sentito parlare se non in termini di superstizione e pratica arcaica, non più esercitata nella Cina contemporanea. Dai miei studi sapevo che poco dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, il feng shui era stato messo al bando per motivi politici, ma sulla sua reale portata e influenza non sapevo quasi nulla.
Comprai il libro e mi immersi nella sua lettura.
Fu l’inizio della scoperta di un mondo che appariva lineare e ben organizzato: un pullulare di diagrammi e schemi facilmente applicabili anche alla propria abitazione.
Negli anni che seguirono, ogni volta che mi imbattevo in un testo di feng shui lo compravo, e a questo punto iniziarono a sorgere i primi dubbi: spesso, quello che leggevo su un testo era in contraddizione con quanto affermato altrove! Era una situazione sgradevole: alcuni testi suggerivano delle soluzioni, mentre altri sembrava dicessero l’opposto: dopo un primo inizio improntato all’ordine, era subentrato un caos spiazzante.
Decisi che non faceva per me, e che l’energia richiesta per far collimare tutte le diverse – e a volte bizzarre – teorie presentate nei vari testi era troppo per me. Lasciai perdere.
Scoperta del Chue Style Feng Shui
Dopo molti anni, nel 2011, un’amica mi invitò a una conferenza di una consulente Chue Style Feng Shui sua amica. La conferenza fu illuminante! Finalmente capii perché non ero riuscito a districarmi nel mondo del feng shui: mi mancava un maestro. Dopo la conferenza mi iscrissi al mio primo corso: “Modulo A – Fondamenti di Chue Style Feng Shui” promosso dalla Fondazione omonima.
Per assimilare veramente gli insegnamenti e le pratiche del feng shui sono necessarie due energia: una yang, attiva, e una yin, passiva. Quindi, dopo la prima parte yang di studio attivo e di calcoli, decisi di meditare e vedere cosa sarebbe germogliato in me in seguito a questi insegnamenti.
Di nuovo la vita aveva deciso per me, ma questa volta non mi sarei preoccupato: avrei seguito il flusso del qi e quando fosse stato il momento, il mio futuro nel feng shui sarebbe arrivato.
Formazione
Passarono un po’ di anni in cui continuai a frequentare il feng shui, anche se indirettamente, finché nel 2019 mi iscrissi al “Modulo B – Corso Intermedio di Chue Style Feng Shui”, il secondo passo per diventare consulente feng shui. Quello è stato il punto di svolta: avevo capito che il feng shui doveva entrare a far parte attiva della mia vita e, una volta terminato il corso, mi iscrissi subito al “Modulo C – Corso Professionale di Chue Style Feng Shui” per diventare un consulente feng shui certificato.
Conseguire il diploma, lungi dal soddisfare la mia sete di conoscenza, l’ha stimolata ulteriormente; non vedevo l’ora di scoprire quali altri corsi superiori fossero proposti dalla Fondazione.
Perciò, dopo aver conseguito il diploma ho subito seguito un corso superiore di astrologia cinese (Bazi) e in seguito un corso superiore di studio avanzato della forma; poi uno di feng shui spirituale, uno di feng shui per persone con il qi misto e uno per calcolare il Personal Fate (la carta energetica dell’anno).
Ero pronto a fare un ulteriore passo: unire la mia passione per l’insegnamento con la mia formazione come consulente feng shui; per questo motivo ho seguito il Teachers’ Workshop della Fondazione, un seminario che mi ha abilitato all’insegnamento dei primi due Moduli, A e B.
Il feng shui, come la vita, è un cammino di apprendimento costante e mai concluso. Il viaggio continua…